Dal 5 marzo al 26 giugno 2016

Museo di Storia ed Etnologia di San Gallo

Ricordi e Stima

Fotografia e Storia Orale della migrazione italiana

dopo la Seconda Guerra Mondialefino agli anni 80 in Svizzera

deutschsprachige Website

Un progetto espositivo dell’associazione «Ricordi e Stima»

«monumento migrante»

Intervento artistico

Sabato 27 febbraio dalle ore 14

Davide Tisato e Alexander Übelhör

Tutti i migranti sono cordialmente invitati a partecipare.
Il monumento è spinto e tirato dalla stazione di San Gallo alla mostra. Esso dovrebbe attirare l'attenzione sulla mostra e sul tema della migrazione.

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Presentazione del libro

Venerdì, 3 febbraio 2017, alle ore 19.00
Casa d’Italia, Erismannstr. 6, 8004 Zurigo

Grazie a voi.

Ricordi e stima – Fotografien zur italienischen Migration in der schweiz.

Casa d`Italia, Erismannstrasse 6, 8004 Zurigo

Con Elisabeth Joris, storica (Zurigo), Toni Ricciardi, storico (Ginevra), Senatore Claudio Micheloni (FCLI) e Steve Della Mora (La Fabbrica di Zurigo)
Seguirà un rinfresco.

limmatverlag.ch

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Venendo in Svizzera con la seconda ondata d’immigrazione dopo la seconda guerra mondiale, gli immigrati italiani formavano il più grande gruppo di migrazione in Svizzera. Ancora oggi appartengono ai più grandi gruppi d’immigrati. Gli italiani hanno contribuito in modo significativo alla prosperità della Svizzera. Tuttavia, era piuttosto un fianco a fianco, collegato a difesa e xenofobia, che caratterizzava la relazione tra svizzeri e italiani nel dopoguerra fino negli anni ottanta.

I primi italiani emigrati in Svizzera subito dopo la fine della seconda guerra mondiale provenivano per lo più dal nord dell’Italia. Dalla fine del 1950, sempre più italiani del sud si recarono sulla via della migrazione.

Questa mostra fotografica è tra l'altro un approccio, attraverso la fotografia e la storia orale, alla vita quotidiana degli italiani, che dopo la seconda guerra mondiale sono emigrati per cercare lavoro in Svizzera. Hanno creato il proprio mondo sociale trasformando se stessi e la Svizzera. Hanno portato con sé l’italianità e hanno fatto conoscere agli svizzeri la cultura gastronomica italiana, che oggi fa parte della cucina svizzera.

L’associazione «Ricordi e Stima» (Erinnerungen und Wertschätzung)

Gestione
Il progetto espositivo è sostenuto dall’associazione «Ricordi e Stima», per la realizzazione di progetti storici e culturali degli italiani nella Svizzera orientale. L’associazione è stata fondata da rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni italiane in collaborazione con «Archiv für Frauen-, Geschlechter- und Sozialgeschichte Ostschweiz».
Soci fondatori
  • Sergio Giacinti, C.O.M.I.T.E.S., San Gallo
  • Rolando Ferrarese, Centro Socio-Culturale San Gallo
  • Rosalba Moretti, Associazione Aiuto Anziani, San Gallo
  • Franco Carrer, Kinok, Cinema in der Lokremise, San Gallo
  • Giuliano Alghisi, Solidarietà e Progresso, San Gallo
  • Donato Fiorentino, Comitato Cittadino, San Gallo
  • Sandra Biasotto, Dante Alighieri, Rorschacherberg
  • Biagio Lacaria, Gabriele Mascialli, Comitato Genitori, St.Gallen
  • Alexa Lindner, Christina Genova, Marina Widmer, Vorstandsmitglieder Archiv für Frauen-, Geschlechter- und Sozialgeschichte Ostschweiz, San Gallo
  • Fausto Tisato, grafico, Heiden
  • Max Lemmenmeier, storico, San Gallo
Contatti
@Centro Socio-Culturale
Unterer Graben 1, St.Gallen
Rolando Ferrarese, 071 223 76 07
@Solidarietà e Progresso
Giuliano Alghisi, 071 244 91 36 (italienisch)
@Archiv für Frauen-, Geschlechter-
und Sozialgeschichte

Florastr. 6, St.Gallen
Marina Widmer, 071 222 99 64
Sostegno finanziario
  • Ortsbürgergemeinde St.Gallen
  • Kulturförderung Appenzell Ausserrhoden
  • Gemeinnützige Gesellschaft Kt. St.Gallen
  • Gemeinnützige Gesellschaft Kt. Appenzell A.Rh.
  • Arnold Billwiller Stiftung
  • Steinegg Stiftung
  • Johannes und Hanna Baumann-Stiftung Herisau
  • Walter und Verena Spühl-Stiftung
  • Otto Gamma-Stiftung
  • Bertold-Suhner-Stiftung
  • Dr. Fred Styger Stiftung
  • Hans und Wilma Stutz Stiftung
Sponsoring

Creazione & Code: j.wssnr.ch
Basato sul manifesto di Fausto Tisato